mercoledì 25 gennaio 2012

La Crisi

Il nuovo millennio, il quale attendevamo come l'inizio di una nuova era più felice e prospera, ha portato invece crisi, guerre e carestie. La povertà in Italia è aumentata, e ci sono sempre più persone che non sanno come procurarsi del cibo, una casa etc.

Ma se questi sono gli effetti, quali sono le cause che li hanno provocati?

I telegiornali e i quotidiani collegano questi problemi alle seguenti cause:

- Mancanza di crescita economica

- Evasione fiscale

- Aver vissuto al di sopra delle nostre possibilità

- Sprechi della politica

- Politica precedentemente sbagliata

A questo punto chi si è imbattuto in questi articoli ha potuto constatare che essi non dicono come queste “cause” abbiano potuto provocare l'attuale situazione, ma si limitano a indicare dati (che differiscono da giornale a giornale) ed a proporre soluzioni capestro a svantaggio dei cittadini (tasse e privatizzazioni).

Analizziamo più a fondo le “ipotetiche” cause sopra citate.


La mancanza di crescita

La mancanza di crescita viene presentata come la causa principale della crisi. I burocrati sostengono che un'assenza di crescita economica provochi un arresto della domanda del lavoro; di conseguenza sempre più persone si ritrovano ad essere disoccupate. La soluzione proposta dai politici a questo problema sono i “piani di rilancio” della crescita i quali prevedono la messa a disposizione di una certa quantità di denaro per riattivare l'imprenditoria. Poiché lo stato non possiede la sovranità monetaria (questo è il solo vero problema) questi fondi, da destinarsi per il rilancio economico, verranno prestati allo stato dalle banche, aumentando così il debito pubblico. Questo denaro essendo stato prestato dovrà essere restituito insieme agli interessi; quindi più si incentiva la crescita e più ci si indebita, con la conseguenza che dovremo pagare più tasse.


Che cos'è la crescita economica?

La crescita economica è l'aumento di beni e servizi in un'unità di tempo.

Notate bene che la crescita economica è l'aumento di beni e servizi, non l'aumento dell'occupazione. Si può avere crescita economica con aumento di disoccupazione (sostituendo alle persone le macchine, che producono molto più degli uomini).

Risulta ovvio che la crescita è un falso problema.


Se fosse la crescita il vero problema, cioè se producessimo troppo poco per le necessità che abbiamo, i negozi dovrebbero essere vuoti, senza oggetti sugli scaffali; le poche merci disponibili sarebbero soggette ad un aumento di prezzo e le industrie sarebbero piene di ordinativi da richiedere lavorazioni 24 ore su 24.

Ma constatato che i negozi sono pieni di beni (fanno continue promozioni e svendite per liberarsi della merce), i prezzi dei beni sono costantemente in calo e le industrie chiudono per mancanza di ordinativi, risulta ovvio che la crescita non è il problema (non mancano le merci, ma i soldi per comprarli); il vero problema è un altro: il denaro (la sovranità monetaria).

“Non ci sono soldi in giro” è un'affermazione molto usata in questo periodo e coloro che la pronunciano non sanno quanta verità c'è in queste parole. E' la mancanza di soldi che determina un peggioramento della qualità della vita. A mancare quindi non sono i beni, ma i soldi. Nell'attuale sistema economico l'unico modo che un cittadino ha per ottenere denaro è attraverso il lavoro, ed è chiaro che senza lavoro una persona non può accedere a tutti i beni e servizi prodotti. Quindi il problema della crescita non è un problema di mancanza di merci, come dovrebbe essere, ma diventa un problema perché ad esso è legata l'unica fonte di sostentamento delle persone (il lavoro e quindi il denaro). Occorre cambiare questo sistema per evitare di avere un futuro di incertezza e disperazione.


L'evasione delle tasse

Evadere le tasse significa non pagare allo Stato somme di denaro nella percentuale che lo stesso Stato ha deciso.

Ma cos'è lo Stato?

Lo Stato è la somma di tutti i cittadini che si sono dati un organizzazione, lo Stato siamo noi. Questo è ciò che viene insegnato nelle scuole, ma in realtà, come ha descritto il professore Giacinto Auriti, docente di giurisprudenza all'Università di Teramo, la definizione sopra indicata è ciò dovrebbe essere, e non ciò che è.

Lo Stato è solo un fantasma giuridico dietro il quale si nascondono i veri parassiti di questa società che, usando la legittimazione condivisa (“Lo Stato siamo noi”) si arricchiscono a discapito della popolazione.

Le tasse che oggi paghiamo allo Stato vanno solo in minima parte ad alimentare i servizi per i cittadini. La maggior parte, invece, vanno a coprire gli interessi su un debito illegittimo contratto con i privati (le Istituzioni Bancarie), andando ad ingrassare una ristretta cerchia di persone.

Proviamo a mettere nero su bianco l'ammontare delle tasse e ciò che lo Stato offre ad un lavoratore.

Calcoliamo la somma versata allo Stato da un lavoratore dipendente (es. un magazziniere) con paga lorda di 1541 euro mensili:

1541 – 9% = 1402,31 (trattenute Inps 9%)

1402.31 – 23% = 1079,77 (trattenute Irpef 23%)

Il magazziniere suddetto riceve in busta un netto di 1079,77 euro.

Il datore di lavoro versa direttamente altri 400 euro circa di contributi come inps, inail,etc..

Risulta che ogni lavoratore dipendente a fronte di uno stipendio mensile di 1080 euro paga all'anno la somma di 12054 euro. Ma non è finita qui. Sul suo stipendio netto deve ancora sottrarre il 23% d'Iva, che pagherà non appena spenderà il suo denaro. Quindi se ne andranno in Iva altri 3477 euro l'anno. Quindi un lavoratore dipendente che lavora 8 ore al giorno si ritrova a pagare in tasse un totale di 15531 euro l'anno. A queste dovranno essere aggiunte eventuali ulteriori accise come Ici, tassa sulla spazzatura, bollo auto, tasse sui carburanti-sigarette-alcolici, passi carrabili,etc....

A fronte di 11641 euro nette all'Iva che incassa un lavoratore, paga allo Stato una somma di 15531 euro più le altre accise. Se moltiplichiamo le tasse pagate per 40 anni fanno 621.240 euro (senza calcolare le differenze inflazionistiche).

Seguendo un procedimento logico dovremmo supporre che è lo Stato ad occuparsi di soddisfare i nostri bisogni primari (fornirci un'abitazione, cibo, acqua, energia elettrica, gas, cure mediche, istruzione, mezzi pubblici gratuiti, etc...) dal momento che la somma versata è superiore allo stipendio percepito e che non è possibile evitare di pagare, come del resto non è possibile fare a meno di queste prime necessità. Invece così non è. Ma se le prime necessità non sono garantite al cittadino perchè egli deve pagare? Rispetto a ciò che lo Stato garantisce ad ogni suo cittadino l'ammontare delle tasse dovrebbe essere ridotto almeno di due terzi.


Le cose peggiorano se analizziamo un lavoratore autonomo o imprenditore (classe accusata di evadere le tasse). Essi hanno ancora meno garanzie a fronte del loro pagamento, ad esempio non hanno la mutua in caso di malattia, non hanno le ferie pagate, non hanno un tfr (non capisco perchè non siano garantiti questi servizi se anche loro pagano le tasse).

Per concludere, un lavoratore paga più del 60% del proprio stipendio in tasse senza ricevere niente in cambio. In che modo viene giustificato questo prelievo e vengono accusati coloro che evadono? La giustificazione alla richiesta di pagamento è legata al fatto che le tasse le pagano tutti. Questa però non può essere una giustificazione.

Se lo fanno tutti lo devo fare anch'io. Seguendo questo ragionamento se tutti si dessero fuoco alla mano destra allora lo dovrei fare anche io perché lo fanno tutti! Il ragionamento da fare è un altro: poiché così com'è, il prelievo fiscale è un'imposizione ingiusta (viene preteso il pagamento delle tasse senza ottenere niente in cambio), nessuno dovrebbe pagare le tasse. Questo sistema ricorda molto il sistema usato dai mafiosi. Sia Equitalia che la mafia pretendono il pagamento senza contropartita. L'unica differenza è che lo Stato le chiama tasse e minaccia di prendere tutto ciò che hai, la mafia invece lo chiama pizzo e minaccia di ripercussioni fisiche.

Non dovremo avere paura a chiamare le cose col loro vero nome: lo Stato (persona giuridica e non totalità dei cittadini) estorce al popolo il frutto del loro lavoro, legittimando la richiesta con giustificazioni ingannevoli (“Se tutti paghiamo le tasse aumenteranno i servizi, e pagheremo di meno”, “Lo stato siamo noi”, etc...).


I veri parassiti della società sono i banchieri ed i burocrati.


Aver vissuto sopra le nostre possibilità


Un altro argomento che viene spesso tirato fuori come causa dell'attuale crisi è l'aver vissuto al di sopra delle nostre possibilità. Con questa affermazione sono parzialmente d'accordo: abbiamo sfruttato i paesi del “terzo mondo” depredandoli e riducendo in schiavitù i suoi abitanti costringendoli a lavorare per pochi euro al giorno. Quindi se abbiamo un debito è con loro. Per i mass media e i burocrati, però, questi debiti li abbiamo con le banche e con le multinazionali. Ma come possiamo avere un debito, per aver utilizzato più beni e servizi di quanti ce ne saremmo potuti permettere, con le banche che non hanno mai prodotto i beni o servizi che abbiamo utilizzato? Qualcosa non quadra...


Gli sprechi della politica


Tutti detestano i politici in quanto sono i legittimi rappresentanti della corruzione e della disonestà. I loro stipendi sono troppo alti e andrebbero ridotti: su questo non c'è dubbio. L'attenzione dei cittadini però non dovrebbe concentrarsi solamente su questo problema. Lo scandalo sugli stipendi dei politici è utilizzato come specchietto per le allodole per sviare i cittadini dal comprendere le vere cause dei problemi. Fintanto che il cittadino ha in mente l'immagine dell'opulento politico con lo stipendio di 10000 euro al mese, non potrà far altro che pensare che siano questi stipendi e previlegi la causa dell'attuale situazione (conclusione “emozionale” e non “logica”). Ed è proprio questa la funzione della pubblicizzazione dei loro lauti stipendi. Ogni qual volta che viene attuata una manovra “lacrime e sangue” ecco che tornano sui giornali le notizie sulle entrate economiche dei parlamentari, che chiaramente non saranno mai ridimensionate. Non saranno mai ridefinite perché, se ciò accadesse, tutti coloro che vedono gli sprechi politici come la causa della crisi, sarebbero costretti a ricredersi e comincerebbero a chiedersi per quale motivo, nonostante i loro stipendi si siano abbassati notevolmente, la situazione economica non sia cambiata. E' quindi necessario riproporzionare i compensi ed eliminare gli sprechi; ma vanno eliminati in quanto sprechi e non in quanto causa dei problemi.



Politiche passate


Sarebbe opportuno porci una domanda:

"Quali sono state le differenze negli ultimi 20 anni tra destra e sinistra? E quali sono le differenze tra le politiche di queste due fazioni e le politiche di Monti?"

... Le differenze, se ci pensate bene, sono state ben poche...

E quali sono invece alcuni elementi che le accomunano?

  • Aumento delle tasse.
  • Privatizzazioni.
  • Tagli.

Adesso giungete voi a delle conclusioni...


Claudio e Dania


martedì 3 gennaio 2012

Il problema energetico: quali sono le possibili soluzioni?

Evviva, la benzina tocca 1,8 euro! I telegiornali lo dicono con allegria, quasi sia un vanto. Essere il paese d'Europa in cui gli idrocarburi hanno i costi più alti è un motivo d'orgoglio, un record da far entrare nel guinnes dei primati! Eppure la situazione è tragica...

Da circa 100 anni la tecnologia ha cambiato radicalmente le nostre vite; per averne un'idea basta osservare una vecchia foto dei primi del secolo (potete trovarle esposte in alcuni locali). Osservandole noterete che per le strade non c'erano macchine, ma cavalli e carrozze; erano questi infatti i mezzi che le persone disponevano per muoversi. Oggi non è più così: le macchine hanno sostituito i cavalli e quest'ultimi sono stati relegati agli amatori. Questa è solo una delle cose che sono cambiate. Ai primi del 900 le persone vivevano in abitazioni non riscaldate, senza luce elettrica, senza frigoriferi, lavatrici, phone, telefono, etc... Indubbiamente dal punto di vista confort abbiamo fatto passi da gigante: oggi potete leggere in notte fonda d'inverno stando comodamente sul divano in maniche corte. Questo è stato reso possibile da cosa? Dalla tecnologia. Ci stiamo superando di giorno in giorno con grandi progressi tecnologici, siamo arrivati a produrre telefoni-computer che possono fare di tutto, e stiamo diventando inconsapevolmente sempre più bisognosi di un elemento: l'energia. Tutte queste tecnologie utilizzano energia per funzionare ed alleggerirci il carico di lavoro. Nonostante la grande evoluzione tecnologica, l'approvvigionamento di energia nel tempo è rimasta più o meno la stessa. Oggigiorno utilizziamo la corrente elettrica che di per se è un'energia pulita, non lo è però la sua produzione.



Centrali termiche

Nella maggior parte dei casi la produzione di energia elettrica avviene tramite centrali termiche.

Le centrali termiche sono simili a dei grandi motori a vapore. E' l'energia fornita dalla combustione che permette all'acqua di evaporare facendone aumentare la pressione. Questa così sotto spinta della grande pressione metterà in moto le turbine che attraversa, azionando gli alternatori elettrici.


I combustibili più usati in Italia sono:


  • Il gas

  • Il carbone

  • Il gasolio
Questo tipo di produzione di energia non è sostenibile in quanto le fonti di combustibile sono destinate a finire e inoltre generano inquinamento e diminuzione dell'ossigeno atmosferico (ricordo che la combustione prevede un combustibile ed un comburente, il quale in questi casi è sempre l'ossigeno che si trova nell'atmosfera, di cui ogni essere vivente ha bisogno).

Inoltre è da precisare che l'Italia non possiede questi combustibili quindi dipende da altri paesi.



Centrali Nucleari

Per risolvere il problema dell'inquinamento si è pensato quindi di utilizzare l'energia dell'atomo. Risorsa affascinante e rispettata vista la potenza che ne può scaturire (tutti hanno presente la potenza che ne può derivare dalle esplosioni atomiche). Anche questa è pressappoco un enorme macchina a vapore, con la sola differenza che a generare il vapore non è l'energia di una combustione ma quella dell'atomo. Questo tipo di energia si basa sul principio che un'atomo di uranio colpito da una particella subatomica, si spacca in due atomi più piccoli generando un'immensa quantità di energia. Non essendo una combustione non ci sono emissioni di gas o polveri, quindi viene considerata pulita. Non viene mai mensionata la quantità di idrocarburi necessari per l'estrazione dell'uranio, lo smaltimento delle scorie radioattive, e il riscaldamento dei bacini idrici utilizzati per raffreddare i reattori. Inoltre l'Italia non possiede neanche questa risorsa, per cui dipenderebbe da altri paesi per l'uranio.

Centrali idroelettriche

Questa forma di energia sfrutta l'energia cinetica dell'acqua in caduta libera, che passando nelle condotte forzate mette in moto le turbine. Per poter sfruttare questo tipo di energia è necessario costruire delle dighe. A stabilire la potenza degli impiante sono: l'altezza della diga e la capacità del bacino idrico. Anche se è considerata energia pulita questa ha comunque un certo impatto ambientale, in quanto vengono emesse grandi quantità di co2 per produrre il cemento necessario alla realizzazione della diga. E' da dire però che una volta costruita essa produrrà energia pulita al 100%.

L'obiezione più frequente riguarda la distruzione dell'area che verrà sommersa. Questa obiezione non è però solida in quanto non viene distrutta, viene semplicemente trasformata. La vita continua all'interno del bacino: gli alberi lasceranno il posto a piante acquatiche ed alghe, così come gli animali terrestri a pesci ed anfibi. Inoltre un bacino dona stabilità idrica nella regione.


E' ovvio che una diga che comporti un bacino della dimensione dell'Italia sia distruttiva, pertanto come sosteneva Aristotele che divideva la virtù dal vizio e il bene dal male: La virtù sta nella giusta misura.



Centrali geotermiche

Questa è un'interessante forma di energia. Questo tipo di centrali sfruttano i geyser per far ruotare le turbine. I geyser sono getti di vapore caldissimi ad alta pressione. Questi nascono nelle profondità della terra dove l'acqua a contatto con le rocce infuocate magmatiche evapora aumentando la pressione per poi risalire verso la superficie dove danno spettacolo della loro potenza. Convogliandoli in apposite tubature mettono in moto le turbine. Questi geyser, portano con se, oltre all'ingente quantità di energia, grandi quantità di minerali (raccolti lungo il percorso sotterranneo). Ad oggi questi minerali possono essere estratti dal vapore e utilizzati come materia prima senza bisogno di allestire miniere. Come si può facilmente dedurre questa è un'ottima risorsa. Unico limite la rarità dei geyser naturali. La tecnologia però ci dà una mano! Siamo in grado di trivellare fino a grandi profondità grazie a trivelle a fiamma e quindi di costruire artificialmente i condotti necessari per creare un geyser. Per poter realizzare questo tipo di centrali occorre che le rocce magmatiche non siano più profonde di una certa misura. Qui di lato c'è una mappa che mostra quali zone italiane sono idonee ad ospitare questo tipo di centrali. Risulta evidente che potremmo ottenere l'indipendenza energetica con il solo sfruttamento di questa energia.



Centrali a magnegas

Questo è un tipo di centrale molto interessante. Questo tipo di centrale è una centrale a combustione abbastanza particolare. Il combustibile, chiamato magnegas, si ottiene trattando liquidi di scarico (acqua di fogna, olio di motori, liquido per radiatori, etc..) con un potente arco elettrico. Questo arco genera una temperatura nelle sue immediate vicinanze di circa 5000 gradi, spezzando ogni legame di valenza (separa le molecole in atomi). L'immenso campo magnetico esercitato dall'arco polarizza inoltre le orbite di tali atomi creando così un nuovo tipo di molecole, non legate elettricamente dai legami di valenza, ma da legami più deboli. L'efficenza del macchinario varia in modo non lineare in base alla pressione di utilizzo. La sua efficienza commerciale varia da 5 a 30 (cioè produce da 5 a 30 volte più energia sotto forma di gas e calore di quanta ne richieda). Nella combustione di questo magnegas non ci sono emissioni di sostanze inquinanti, generate da una cattiva combustione (il legame magnecolare si distrugge a temperature molto più basse dei legami di valenza, non sopravvivendo al calore della combustione). Risultato: una combustione più pulita e senza inquinanti ed una riciclaggio dell'inquinamento liquido delle nostre attività. Qui di seguito è illustrata una tabella sulle emissioni che seguono la combustione. Per ulteriori approfondimenti: “I nuovi carburanti con struttura magnecolare” di Ruggero Maria Santilli.

Elementi


Magnegas


Metano


Benzina


Idrocarburi


0,016 gm/km


0,237 gm/km


0,146 gm/km


Monossido di carbonio


0,164 gm/km


3,434 gm/km


1,228 gm/km


Ossidi di azoto


0,176 gm/km


0,457 gm/km


0,154 gm/km


Anidride carbonica


147 gm/km


404 gm/km


286 gm/km


Ossigeno


9% -12%


0,5% - 0,4%


0,5% - 0,7%

Dati prelevati presso il laboratorio automobilistico accreditato di Liphardt & Associated di Long Island, New York nel 2000. Contrariamente a quanto si crede, a pari condizioni (stessa autovettura con lo stesso peso, con lo stesso sistema computerizzato EPA per la stessa durata di tempo), il fumo di scarico del metano contiene più idrocarburi, gas serra e ossidi di azoto rispetto al gas di scarico della benzina. Pensare che il metano sia più pulito è una falsa verità. Si è soliti confrontare la fiamma che fa la benzina che brucia su uno stoppino con la fiamma che fa il metano del fornello. In realtà la benzina è 1500 volte più densa del metano. Per avere un giusto paragone dovremmo osservare la fiamma del vapore della benzina.

Ps. Potremo installare anche piccoli generatori a megnegas in ogni quartiere, convogliandoci le fognature e adibendo lo stesso generatore come luogo di smaltimento rifiuti liquidi per i cittadini (luogo di raccolta acqua ragie, liquidi per radiatori, oli usati, etc..). Successivamente potremo collegare a questo impianto la tubazione di quartiere che porta il gas alle abitazioni, garantendo così agli abitanti gas gratuito e riciclaggio dei rifiuti.

Centrali a concentrazione solare

Queste centrali funzionano sfruttando l'energia del sole. Il suo funzionamento si basa sulla concentrazione dei raggi luminosi in un punto dove è posizionato un tubo. Questa concentrazione dei raggi solari avviene tramite specchi parabolici. Il fluido all'interno del tubo riceve una grande quantità di calore evaporando. A questo punto la pressione del fluido aumenta azionando delle turbine lungo il condotto. E' possibile accumulare parte di questa energia termica con dei depositi di sale, i quali continueranno a fornire durante la notte parte di energia accumulata durante il giorno. Questo tipo di energia è tanto più efficiente quanto più è assolata la zona. Il premio nobel Carlo Rubbia ha dichiarato (ed i calcoli lo confermano) che basterebbe un quadrato di 200km di lato nel Sahara adibito a generatori a concentrazione solare per sostituire il consumo di petrolio mondiale.


Centrali fotovoltaiche

Queste centrali consistono in ampie zone “pavimentate” con pannelli solari di silicio. Questo tipo di produzione di energia elettrica sfrutta i raggi solari. Il principio si basa sulla proprietà di alcune sostanze (come il silicio) di rilasciare un elettrone (carica elettrica) se colpito dai raggi luminosi. E' una forma di energia pulita (i pannelli sono riciclabili una volta divenuti inefficienti). Tuttavia la loro efficienza è bassissima (nel migliore dei casi abbiamo un'efficienza del 17%). Sono ottimi per sostituire coperture sugli edifici, ma niente di più (ottimi lo sarebbero davvero se fossero più economici).



Generatore eolico

Questo tipo di generatore sfrutta la forza del vento. Qui è il vento che soffiando fa muovere le pale di un generatore. Ci sono vari tipi di generatori eolici: a pale o verticali. A parte l'estetica (che con i generatori verticali si riesce a salvare) non presenta altri inconvenienti. L'obiezione più frequente che viene fatta a questa forma di energia è l'inaffidabilità, in quanto dipendente dal vento (risorsa non costante). Questo è vero se dipendo da un solo generatore. Visto invece all'interno di una rete nazionale le cose cambiano. Se in Italia venissero installati 10.000 di questi generatori sparsi su tutto il suo suolo, supponendo che in media solo 1 su 5 sia sempre in movimento (anche se probabilmente la stima sarebbe più alta, visto che verrebbero scelti luoghi esposti ai venti), sarebbero 2000 i generatori sempre attivi, e su questa quantità di energia prodotta dovremmo fare affidamento. Hanno comunque una bassa efficienza, li userei come complementari (ad esempio montando rotori verticali, esteticamente non disprezzabili, su ogni traliccio).



Generatori marini

Questi generatori sono simili ai generatori eolici, con la sola differenza che sfruttano le correnti marine.

Generatori “onde”

Questi generatori assomigliano a delle grosse “salsicce” galleggianti. Sfruttano il moto ondoso per generare energia elettrica. Anche se l'energia delle onde è enorme, questo sistema riesce a raccoglierne pochissima, pertanto sarebbero necessari troppi chilometri di questi generatori.

Generatore “maree”

Questi generatori sfruttano la differenza di altezza dei mari durante le maree. Per poterli utilizzare è necessario costruire una diga. Durante l'alta marea l'acqua si innalza di alcuni metri entrando attraverso le condotte (e azionando le turbine) nella diga. Quando si ha bassa marea l'acqua entrata all'interno della diga fuoriesce nuovamente attraverso i condotti azionando nuovamente le turbine. Ha un'efficienza molto bassa e può essere costruita dove la differenza tra le maree è superiore ai 10 metri.

Generatore “mari tropicali”

Questo tipo di generatore sfrutta la proprietà di alcuni fluidi di evaporare a temperature relativamente basse 25/28 °C (fluoro o ammoniaca). Queste centrali sono composte da un circuito chiuso (all'interno del quale scorre fluoro e ammoniaca) e due scambiatori di calore. Nel primo scambiatore la tubazione entra a contatto con le acque di superficie (calde) che cedendo calore fa evaporare il fluoro. A questo punto aumenta la pressione del liquido che aziona una turbina. Successivamente il liquido passa nell'altro scambiatore di calore che lo raffredda con acqua prelevata da 400 metri di profondità (con una temperatura di cira 4°) che lo fa nuovamente condensare. Questo tipo di centrale può essere costruita solo in mari tropicali dove la differenza di temperatura tra le acque superficiali e le acque profonde è più elevata. Le dimensioni di queste centrali sono inferiori alle attuali piattaforme petrolifere.

Centrali a fusione fredda

Questa è considerata una centrale nucleare, anche se non sanno esattamente ciò che avviene nel processo che produce energia. Resta però il fatto che sviluppa una grande quantità di calore senza che avvenga nessuna combustione o radiazione. Non conosco molto di questo tipo di energia, varrebbe la pena comunque interessarsi ed investirci, visto e considerato che il suo inventore è un italiano.













Osservando queste cartine sulle risorse disponibili in Italia, risulta evidente che investendo nelle centrali geotermiche, idriche, fusione fredda, a magnegas ed eolico ben presto potremmo liberarci dalla necessità degli idrocarburi e diventare autonomi dal punto di vista energetico, senza così dover scendere a compromessi con chi controlla queste fonti di energia. Come mai non lo fanno? La risposta è sempre la stessa: Non conviene ciò che è giusto, ma è giusto ciò che conviene. E non conviene certo a chi controlla l'energia perdere potere sugli stati lasciandoli acquisire l'indipendenza energetica.

Così chi comanda si limita ad intrattenere e a distrarre il popolino su problematiche idiote come:

Centrali nucleari si.
Centrali nucleari no.
Incentivi sui pannelli solari.
Delle grandi questioni non ne parlano però.
Perchè dovremmo costruire centrali nucleari se non abbiamo l'Uranio? Potremmo costruire le centrali nucleari (anche se pericolose) se almeno avessimo la materia prima per esse. E perchè pubblicizzano ed incentivano l'installazione di pannelli fotovoltaici che sono pessimi nel rapporto qualità/prezzo e che non comportano una valida alternativa al problema energetico?

A voi le risposte...